mercoledì 13 febbraio 2019

LE MASSERIE E GLI ULIVI NEL TERRITORIO TARANTINO, PATRIMONIO DA RECUPERARE

MODULO DI SCIENZE NATURALI - DOCENTE: RAFFAELLA TROVATO

Alunne partecipanti:  Ilaria Galizia, Chiara Colella, Cosima Solito, Anna Novellino, Alessia Maria  Raffo

LE MASSERIE E GLI ULIVI NEL TERRITORIO TARANTINO

PATRIMONIO DA RECUPERARE


Le masserie sono il simbolo della civiltà contadina di tutto il territorio pugliese.
La loro costruzione nasce dalla necessità di assicurare una migliore cura e gestione delle grandi proprietà terriere.  Si crearono vere comunità di  famiglie dei contadini e dei proprietari, che organizzavano la  loro vita seguendo  i ritmi della coltivazione della terra.

Gli edifici sono circondati da spessi muri e comprendono vasti giardini interni e quasi sempre c’è la cappella. Oltre alla casa principale dei proprietari, ci sono le abitazioni dei lavoratori e le aree per il lavoro. Tutt’intorno vengono coltivati ulivi, mandorli o viti, a seconda delle caratteristiche dei territori. Si conoscono diversi tipi di costruzioni di masserie:
  • a corte, la masseria viene costruita all'interno di mura che la racchiudono, difendendola dalle minacce esterne
  •  tetto a trullo: case, pagliai hanno il tetto a trullo e sono di diversa grandezza. 
Le fonti storiche riportano che la nascita delle prime "masserie" risalga al 1200 con l'aggregazione dei contadini in gruppi più numerosi nelle masserie e nei casali.
La parola masseria probabilmente deriva da parole latine con il significato di “campagna” e “casa”.
Oggi molte masserie della Puglia sono ancora “in piedi” e sono state restaurate e destinate al turismo o come resort di lusso. Gli ambienti interni della masseria, come i frantoi o le mangiatoie, sono stati restaurati con cura per far riscoprire la cultura e la tradizione contadina ai turisti.
Per valorizzare ancora di più questo caratteristico territorio, è nato nel 2007 il Consorzio “Le Cento Masserie” di Crispiano (in provincia di Taranto), che ha il compito di promuovere l’immenso patrimonio storico, artistico, paesaggistico, culturale ed eno-gastronomico di questa terra.
I turisti vengono accompagnati da guide turistiche specializzate e possono visitare le tante masserie, ammirare le cappelle restaurate e gustare le specialità  del territorio. Altre masserie purtroppo sono completamente abbandonate e le ritroviamo o lungo le strade statali o nelle campagne, ma spesso anche all’interno delle città. E’ famosa la masseria Solito di via Plateja o quella Ospedalicchio, nella nuova zona di Taranto 2, completamente inglobate e nascoste dai palazzi.
Il territorio tarantino è famoso anche per essere la terra degli ulivi. Già dal 1700   l’ulivo divenne la coltivazione principale  e l’olio di Taranto, considerato molto pregiato, iniziò ad essere commercializzato in tutta Europa.  I terreni ed il clima permettevano la crescita ottimale degli ulivi.  Molti di questi ulivi sono presenti nella provincia di Taranto ancora oggi e sono gli esemplari più antichi al mondo, delle vere e proprie sculture che assumono forme ed aspetti quasi mostruosi, molto caratteristici.  A Manduria, in provincia di Taranto, si trova l’ulivo Barone che ha più di 2000 anni.
Purtroppo negli ultimi anni una brutta malattia sta colpendo gli ulivi pugliesi. Sono stati attaccati da un batterio, la “Xylella fastidiosa”, che trasportato sulla pianta da un comune insetto, inizia a vivere nella pianta  e lentamente provoca la secchezza dei rami , l’ingiallimento delle  foglie e la morte della pianta stessa, soprattutto di quelle più vecchie . Fin da quando fu isolato , nel 2013, il batterio su alcuni ulivi colpiti da disseccamento rapido,  è stato deciso l’abbattimento delle piante infette per evitare la sua diffusione alle piante sane; successivamente sono state abbattute anche le piante sane presenti a  100 metri da quella infetta.

Masseria a trullo ristrutturata

Masseria abbandonata
Esemplare di ulivo del territorio tarantino


Ulivi abbattuti



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