MODULO DI SCIENZE
NATURALI - DOCENTE: RAFFAELLA TROVATO
Alunne
partecipanti: Ilaria Galizia, Chiara
Colella, Cosima Solito, Anna Novellino, Alessia Maria Raffo
LE MASSERIE E GLI ULIVI NEL TERRITORIO TARANTINO
PATRIMONIO DA RECUPERARE
Le masserie sono il simbolo della civiltà
contadina di tutto il territorio pugliese.
La loro costruzione nasce dalla necessità di
assicurare una migliore cura e gestione delle grandi proprietà terriere. Si crearono vere comunità di famiglie dei contadini e dei proprietari, che
organizzavano la loro vita seguendo i ritmi della coltivazione della terra.
Gli edifici sono circondati da spessi muri e
comprendono vasti giardini interni e quasi sempre c’è la cappella. Oltre alla
casa principale dei proprietari, ci sono le abitazioni dei lavoratori e le aree
per il lavoro. Tutt’intorno vengono coltivati ulivi, mandorli o viti, a seconda
delle caratteristiche dei territori. Si conoscono diversi tipi di costruzioni
di masserie:
- a corte, la masseria viene costruita all'interno di mura che la racchiudono, difendendola dalle minacce esterne
- tetto a trullo: case, pagliai hanno il tetto a trullo e sono di diversa grandezza.
Le fonti storiche riportano che la nascita delle prime
"masserie" risalga al 1200 con l'aggregazione dei contadini in gruppi
più numerosi nelle masserie e nei casali.
La parola masseria probabilmente deriva da parole latine
con il significato di “campagna” e “casa”.
Oggi molte masserie della Puglia sono ancora “in piedi”
e sono state restaurate e destinate al turismo o come resort di lusso. Gli ambienti
interni della masseria, come i frantoi o le mangiatoie, sono stati restaurati
con cura per far riscoprire la cultura e la tradizione contadina ai turisti.
Per valorizzare ancora di più questo caratteristico
territorio, è nato nel 2007 il Consorzio “Le Cento Masserie” di Crispiano (in
provincia di Taranto), che ha il compito di promuovere l’immenso patrimonio
storico, artistico, paesaggistico, culturale ed eno-gastronomico di questa
terra.
I turisti vengono accompagnati da guide turistiche specializzate
e possono visitare le tante masserie, ammirare le cappelle restaurate e gustare
le specialità del territorio. Altre
masserie purtroppo sono completamente abbandonate e le ritroviamo o lungo le
strade statali o nelle campagne, ma spesso anche all’interno delle città. E’ famosa
la masseria Solito di via Plateja o quella Ospedalicchio, nella nuova zona di
Taranto 2, completamente inglobate e nascoste dai palazzi.
Il territorio tarantino è famoso anche per essere la
terra degli ulivi. Già dal 1700 l’ulivo divenne la coltivazione principale e l’olio di Taranto, considerato molto
pregiato, iniziò ad essere commercializzato in tutta Europa. I terreni ed il
clima permettevano la crescita ottimale degli ulivi. Molti di questi ulivi sono presenti nella
provincia di Taranto ancora oggi e sono gli esemplari più antichi al mondo,
delle vere e proprie sculture che assumono forme ed aspetti quasi mostruosi,
molto caratteristici. A Manduria, in
provincia di Taranto, si trova l’ulivo Barone che ha più di 2000 anni.
Purtroppo negli ultimi anni
una brutta malattia sta colpendo gli ulivi pugliesi. Sono stati attaccati da un
batterio, la “Xylella fastidiosa”, che trasportato sulla pianta da un comune
insetto, inizia a vivere nella pianta e
lentamente provoca la secchezza dei rami , l’ingiallimento delle foglie e la morte della pianta stessa,
soprattutto di quelle più vecchie . Fin da quando fu isolato , nel 2013, il
batterio su alcuni ulivi colpiti da disseccamento rapido, è stato deciso l’abbattimento delle piante
infette per evitare la sua diffusione alle piante sane; successivamente sono
state abbattute anche le piante sane presenti a 100 metri da quella infetta.
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Masseria a trullo ristrutturata |
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Masseria abbandonata
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Esemplare di ulivo del territorio tarantino |
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Ulivi abbattuti
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